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Donna trans denuncia il medico dopo una visita: “Mi ha detto: Ti devi vergognare di ciò che sei”

Insultata e offesa durante una visita, donna transgender denuncia il medico: “Diceva che dovevo vergognarmi, che quello che sono non lo decide un certificato”.
A cura di Beatrice Tominic
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"Tu sei un uomo e ti devi vergognare di come ti presenti: un certificato non decide quello che sei". Queste le parole che si sarebbe sentita pronunciare una donna transgender durante una visita medica da un dottore settantenne. La donna si era recata con il marito nello studio medico privato a La Storia, nei pressi della via Cassia, nella zona nord della capitale. Si doveva sottoporre ad una visita specialistica, quando il dottore avrebbe iniziato a rivolgerle insulti e offese fino a rifiutarsi di utilizzare il nome e il genere riportati nei documenti per il rilascio del certificato medico. Nei suoi confronti la quarantacinquenne ha presentato querela alla procura della Repubblica di Roma.

Insulta la paziente transgender: denunciato

I fatti risalgono al 7 giugno scorso, quando la donna si è recata nello studio medico a La Storta, a Roma,  per una visita specialistica in compagnia del marito. Dopo gli accertamenti medici avrebbe dovuto ricevere un certificato medico.

I primi segnali sarebbero arrivati fin dall'ingresso della paziente nello studio. Una volta svolta la visita è stato chiaro: il medico si sarebbe rifiutato di utilizzare il nome riportato nei documenti della paziente. "Io non adeguo la mia medicina a queste ideologie", avrebbe detto. "Non ho intenzione di farmi prendere in giro da queste finzioni biologiche". O, ancora: "Tu sei un uomo e ti devi vergognare per come ti presenti – avrebbe aggiunto – quello che sei non lo decide un certificato".

"Ti devi vergognare": denunciato il medcio

La quarantacinquenne, dopo l'accaduto, ha deciso di sporgere denuncia nei confronti del medico e, assistita dall'avvocato Fabrizio Consiglio, ha presentato querela alla procura della Repubblica di Roma.

"Il medico incaricato ha adottato fin dall'inizio un atteggiamento ostile e discriminatorio nei confronti dell’identità di genere della paziente, rifiutandosi deliberatamente di utilizzare il nome e il genere riportati nei documenti legali che la paziente aveva richiesto", è quanto si legge nell'atto, depositato in Procura dal legale della donna, come riportato da La Presse.

Il comportamento resta al vaglio dei pm di piazzale Clodio. Stando a quanto riportato, nei confronti del medico si configurerebbero diversi reati,  dall'istigazione all’odio per motivi di identità di genere alla violenza privata, dalla diffamazione aggravata alle lesioni personali qualora dovesse esserne accertato il danno psichico, fino alle molestie e abuso d’ufficio, se dovesse emergere una violazione dei doveri connessi alla funzione pubblica convenzionata del medico.

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